Un settore a caccia di talenti
Si è svolta lo scorso 14 giugno davanti a più di 80 persone, nella splendida cornice di Villa Castagnola, l’Assemblea generale ordinaria 2018 di Farma Industria Ticino ed è stata l’occasione per sottolineare l’importanza crescente del settore per l’economia cantonale: 29 aziende associate, 2900 dipendenti con un monte salari che supera i 255 milioni di franchi, un fatturato industriale di circa 1.7 miliardi di franchi – di cui oltre l’80% derivante dal commercio estero – e un fatturato globale (che include le parti di trading e il fatturato generato da società estere che fanno riferimento ad aziende con sede in Ticino) di 2.45 miliardi.
Il Presidente Giorgio Calderari ha sottolineato in apertura del suo discorso che se il numero di associati rimane sostanzialmente stabile, il fatturato, il numero delle persone occupate ed il monte salari è aumentato notevolmente.
FORMAZIONE A TUTTI I LIVELLI
Calderari si è soffermato in modo particolare sul Progetto Talenti, ricordando che è nato con l’obiettivo di presentarsi agli studenti degli atenei svizzeri come polo industriale farmaceutico, facilitare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro o di opportunità formative (quali gli stage) e rafforzare ulteriormente la collaborazione fra le aziende, le istituzioni e il mondo accademico, con il fine ultimo di aumentare la competitività delle imprese del Cantone.
In ambito culturale, informativo e formativo per il management delle imprese associate, il Presidente ricorda che si è svolto recentemente il secondo FIT Pharma Summit, dedicato in particolare ai temi “Intellectual Property & Financial Ventures”.
UNO SGUARDO SUI MERCATI
Quest’anno FIT ha voluto proporre una nuova survey incentrata sui mercati. Si è chiesto alle aziende associate quale fosse la ripartizione del loro fatturato globale sui vari mercati e il risultato ci fa vedere che la maggior parte viene realizzato sul mercato statunitense e canadese (37%). Seguono con rispettivamente il 16% e il 15% i paesi dell’EU Top 5 (D, F, I, S, GB) e i paesi dell’America Latina (LATAM). La Svizzera si trova al 4° posto, con l’8% del fatturato.
E quali saranno i mercati in cui le aziende prevedono una forte crescita nei prossimi 3-5 anni? Al 1° posto troviamo gli USA e il Canada, risultato che non sorprende vista la già consolidata importanza di questo mercato, che ad oggi ricordiamo rappresenta il 37% del fatturato globale delle aziende. Lo stesso discorso può valere per il secondo classificato, l’EU Top 5. È interessante invece la Russia in 3° posizione, paese nel quale ad oggi viene realizzato solamente l’1% del fatturato globale. Ciò significa che le associate FIT prevedono o hanno già fatto grossi investimenti per conquistarsi una fetta di mercato in questo paese. Idem per il 4° e 5° classificato, che rispettivamente ad oggi generano il 5% e il 2% del fatturato. Ma del resto non è una novità che molte aziende, non solo del farmaceutico, stiano cercando una via commerciale nei paesi emergenti o come si usava dire nei BRIC, Brasile, Russia, Cina, mentre l’India non rappresenta ancora una nuova frontiera per l’industria chimico farmaceutica.
LE SFIDE DEL FUTURO
Il Presidente Giorgio Calderari si è poi soffermato sulle sfide che ci si può attendere in futuro nel mondo globale del business farmaceutico.
Non sono più un’utopia pillole intelligenti che rilasciano il principio attivo solo in un contesto specifico, stampanti 3D che depositano principi attivi su matrici specifiche per pazienti che li possono consumare immediatamente rendendo la supply chain, i dati di stabilità e i magazzini superflui.
I big data stanno rivoluzionando il mondo della ricerca clinica e la serializzazione permetterà una tracciabilità globale del farmaco. Al momento imposta dal regolatore come un sistema contro la contraffazione, in futuro dovremo approcciarla come opportunità: la tracciabilità spinta sino al paziente permetterà di comunicare al medico tramite specifiche applicazioni quale confezione ha in casa il paziente e come si comporta.
Il medico potrà meglio controllare l’aderenza alla terapia. Industrialmente la digitalizzazione si sta affermando di prepotenza, assieme alla robotica. In un laboratorio analitico le macchine sono interconnesse ed il controllo in linea è sempre più spinto, ciò che porterà inevitabilmente alla scomparsa di tipologie e posti di lavoro. Ne verranno creati però certo altri, ancor più specializzati. La forza lavoro non è però solo fatta di talenti digitali ed è preciso compito degli imprenditori lavorare su e con tutti. E l’unica strada può essere la formazione, soprattutto per aiutare le generazioni più “vecchie” a fare un altro lavoro o continuare a fare il proprio grazie alle nuove tecnologie. Conclude così Calderari la sua relazione “Il motto deve essere “Inclusive Growth” che provo a tradurre con “Crescita inclusiva”. Se lasciamo indietro qualcuno non arriveremo da nessuna parte”.
L’Assemblea di FIT ha accolto il neo Direttore di Swissmedic Dr. Raimund Bruhin, che ha avuto la gentilezza di venire a Lugano a ridosso del suo insediamento per porgere il suo saluto ed il Farmacista cantonale Dr. Zanini, che ha tenuto una relazione dal titolo “Bilancio della legge federale sulla ricerca dopo i primi 5 anni”.
Di seguito sono disponibili i documenti relativi all’Assemblea e gli approfondimenti:
Relazione Giorgio Calderari, Presidente FIT
Relazione Dott. Giovan Maria Zanini (Farmacista cantonale)
Di seguito alcuni scatti della giornata.
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