Corriere del Ticino, venerdì 26.02.2021
L’OPINIONE
GIORGIO CALDERARI
CHAIRMAN FARMA INDUSTRIA TICINO
CREARE ALLEANZE PRODUTTIVE PER I VACCINI
In questi giorni si dibatte sulla questione dei ritardi nella consegna di vaccini da parte delle case farmaceutiche. Mettere in produzione un nuovo prodotto farmaceutico è un’operazione complessa, che richiede adattamenti continui dei processi e degli impianti, manodopera specializzata e formata, pianificazione dell’approvvigionamento dei componenti necessari e realizzazione della catena di distribuzione. La prospettiva di voler produrre almeno 3 miliardi di dosi nel 2021, un’impresa mai tentata nella storia, ha messo sotto pressione tutti. Ad ogni prima messa in produzione, la gestione del cosiddetto scale-up, fase in cui la produzione passa da volumi ridotti in laboratorio a volumi sempre maggiori negli impianti industriali, rappresenta una sfida e anche una scelta tra il fornire subito o effettuare dapprima degli adattamenti per fornire di più dopo. Non è importante arrivare prima, ma arrivare tutti!
Si teorizza che abolendo i brevetti si aumenterà la produttività, ma dovrebbe essere oramai assodato che la protezione della proprietà intellettuale rimane uno dei motori di spinta grazie al quale i capitali affluiscono nelle società e con cui si promuove innovazione e ricerca, sempre con rischi imprenditoriali e finanziari notevoli, visto il tasso di fallimenti. Moderna negli ultimi cinque anni ha investito miliardi per sviluppare tecnologie totalmente nuove come la combinazione dell’mRNA con nanoparticelle lipidiche (LNPs) per arrivare ad una piattaforma utile per sviluppare vaccini utilizzabili in differenti campi di applicazione, come Zyka e Cytomegalovirus, o nella lotta al cancro. È illusorio pensare che «cancellando» i diritti sui brevetti qualsiasi Paese potrà produrre in tempi brevi i vaccini: servono tecnologia, know-how e manodopera specializzata. Credo sia invece auspicabile che i portatori di interesse promuovano alleanze fra grandi aziende piuttosto che dibattere su argomenti politici favorendo contrapposizioni di parte: Novartis e Sanofi hanno messo a disposizione le loro fabbriche. Un’ulteriore opportunità è utilizzare le capacità delle società che producono per conto terzi ed un progetto in questo senso è stato avviato. Moderna ha annunciato che non farà valere i propri brevetti contro chi li vorrà usare per produrre un vaccino COVID-19 e che terminata la pandemia negozierà con chi vorrà utilizzare la sua piattaforma di proprietà intellettuale per sviluppare nuovi vaccini.
Insomma, l’industria farmaceutica ha a cuore lo sviluppo sostenibile e vuole contribuire a sconfiggere la pandemia, con la produzione di vaccini, continuando ad investire nella ricerca di prodotti terapeutici antivirali e sistemi diagnostici performanti e a portata di tutti. Abbiamo acceso le luci, se tutti faremo la nostra parte, usciremo dal tunnel della pandemia.
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