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“La farmaceutica in Ticino vale più di di due miliardi”

Daniela Bührig, tra l’altro anche segretaria di Aiti, in quest’intervista ci parla dell’importanza del settore farmaceutico nell’economia ticinese. Ma non solo, anche di manodopera, interazione fra pubblico e privato e formazione di alto livello.

Signora Bührig, iniziamo dalla base: cos’è Farma Industria?

Farma Industria Ticino (FIT) è l’associazione delle industrie chimiche e farmaceutiche. È un’organizzazione privata con sede a Lugano fondata nel 1980 con il nome di ATICEF. La FIT rappresenta la maggioranza più significativa delle imprese ticinesi attive in un comparto che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita sempre maggiore. Qual è il suo campo d’azione?

I principali compiti dell’associazione sono quelli stabiliti dallo statuto: promuovere la collaborazione e lo scambio di opinioni ed esperienze tra le singole imprese del settore, rappresentare gli associati di fronte all’opinione pubblica, ai mezzi di informazione, alle Autorità politiche e ai diversi Enti pubblici e privati. Poi assicurare la presenza di Farma Industria Ticino presso le diverse associazioni industriali o specifiche del ramo chimico–farmaceutico sia a livello cantonale che nazionale. Infine collaborare con i settori economici affini”. Ma in pratica quali sono i numeri della Fit? Insomma, quanti dipendenti avete e qual è il vostro peso sull’economia cantonale? I numeri sono importanti: le 26 imprese associate impiegano circa 2’500 persone per un monte salari globale di quasi 200 milioni di franchi. Il fatturato globale ammonta a 2,3 miliardi di franchi, derivanti per l’80% dalle esportazioni. In sostanza si tratta di un settore di punta dell’economia cantonale che, da solo, crea il 38% del PIL derivante dal settore industriale e l’8% del PIL cantonale. Una bella realtà, che permette anche di investire delle belle cifre. Certo. Se agli elementi già citati aggiungiamo che, da un recente sondaggio promosso proprio da Farma Industria Ticino, è risultato che le aziende farmaceutiche investiranno mezzo miliardo di franchi in Ticino (650 milioni calcolando anche gli investimenti fuori dai confini cantonali entro il 2018), il quadro è completo.

Un punto cardine è quello del legame con la formazione. Come vi muovete in quel settore? Il legame col settore formativo è molto forte. Farma Industria Ticino ha sempre puntato in maniera decisa sulla formazione professionale. Questa volontà è chiaramente dettata dalla necessità di scoprire e formare i futuri collaboratori delle imprese. In generale si può dire che come associazione siamo attivi in tutti gli ambiti con iniziative volte alla promozione delle opportunità formative, destinate principalmente ai più giovani, ma anche alla promozione delle professioni del settore. Ci può fare qualche esempio?

Certo. Potrei citare l’impegno per l’organizzazione dei corsi d’introduzione destinati ai giovani che svolgono il tirocinio nelle professioni di laboratorista in chimica, di laboratorista in biologia e di tecnologo. I giovani apprendisti hanno così modo di essere seguiti ed aiutati nelle loro quotidiane esperienze da una serie di docenti che, proprio per la loro caratteristica di essere attivi professionalmente in imprese industriali, sono in grado di adattarne le conoscenze in modo strettamente collegato alle concrete esigenze aziendali. In tutto ciò si inserisce a meraviglia anche il progetto che avete presentato ad inizio ottobre. Infatti. L’iniziativa “Progetto talenti” si inserisce in questo quadro di promozione: lo scopo è quello di attirare i talenti nel nostro Cantone, siano essi ticinesi che hanno deciso di formarsi oltre Gottardo o stranieri che hanno scelto gli atenei elvetici come base per i loro studi. L’industria farmaceutica in Ticino è un datore di lavoro interessante e, oltre ad offrire condizioni di lavoro simili a quelle della Svizzera interna, può contare su un importante e forse sottovalutato alleato: il territorio con la sua elevata qualità di vita e l’ineguagliabile ricchezza paesaggistica. Può sembrare un elemento slegato, ma riteniamo che possa comunque essere un incentivo per la decisione di trasferirsi a lavorare in Ticino. Senza dimenticare di tenere sotto controllo il bisogno di ingaggiare nuove forze-lavoro. Proprio così. Il nostro più recente sondaggio, del giugno scorso, ha evidenziato come nei prossimi 5 anni il nostro settore prevede un aumento di manodopera che si attesta attorno al 10%. Ciò renderà quindi ancora più importante la scelta di presentare la nostra filiera presso gli atenei svizzeri. Avremo sicuramente bisogno di trovare collaboratori validi e formati. La collaborazione con gli attori istituzionali e le scuole post obbligatorie in Ticino deve essere poi particolarmente curata.Sicuro, anche se la collaborazione varia chiaramente in base ai singoli aspetti e progetti. In generale però l’interazione è ottima; le istituzionicomprendono e rispettano pienamente il ruolo diFarma Industria Ticino e delle sue imprese associate, apprezzandone l’impegno e la competenza. Tornando per esempio al “ProgettoTalenti”, a cui facevamo riferimento prima, mi piace citare come i partner che hanno permesso l’avvio

di questa iniziativa sono, oltre naturalmente alla nostra associazione e le aziende che la compongono, anche la Divisione dell’economia del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia. Un bell’esempio insomma di interazione riuscita tra pubblico e privato.

Proprio così. Quando c’è fiducia e stima reciproca, come nel nostro caso, diventa semplice lavorare nell’interesse di tutti gli attori. Ma mi lasci citare un altro esempio. Il Comitato di Farma Industria Ticino ha incontrato, lo scorso 11 ottobre, il Municipio di Lugano. In un ambiente rilassato e di piena collaborazione, è stato possibile aggiornarsi reciprocamente in merito ai progetti in corso e quelli futuri. La delegazione in visita ha sottolineato l’importanza di una collaborazione costruttiva con Lugano, sede di diverse aziende attive in ambito farmaceutico e polo cantonale per la ricerca e la formazione. In questa occasione è stato possibile ricordare alle autorità le necessità e l’importanza di condizioni quadro vantaggiose per queste aziende: un polo attrattivo sotto tutti i punti di vista porterebbe enormi vantaggi a entrambe le parti.Come si riesce a trovare spazio contro la forte concorrenza di poli molto più rinomati?Dobbiamo essere obiettivi e onesti: la nostra realtà non può pensare di competere ad esempio con Basilea, che è un polo farmaceutico di livello mondiale. Il nostro punto forte è rappresentato dalla complementarietà e dalla possibilità di sfruttare condizioni quadro interessanti e di essere datori di lavoro attrattivi in un polo farmaceutico che si sta facendo conoscere anche a livello nazionale ed internazionale, soprattutto grazie alle nostre aziende che nel mondo intero hanno veicolato l’immagine di un Ticino innovativo e dinamico. Inoltre nelle nostre aziende, rispetto ad una realtà come quella di certe multinazionali, è più facile poter fare carriera ed arrivare a ricoprire ruoli di prestigio. Questo elemento può essere decisivo nel momento della scelta. Da qui l’importanza di farsi conoscere per ampliare il raggio d’azione.Farsi conoscere, ovviamente in senso positivo, non può che portare vantaggi. La nostra realtà, seppur consolidata è comunque relativamente giovane. In Ticino, Farma Industria Ticino è piuttosto conosciuta ed apprezzata e, come accennavo, si è guadagnata il rispetto delle istituzioni e dei vari partner. Guai però a sentirsi arrivati…

Non possiamo certo fermarci qui: dobbiamo continuare a crescere. Non mi riferisco tanto al numero di associati, quanto piuttosto ad una visione più globale sul territorio. Un’operazione che comunque non è nuova: da diversi anni partecipiamo alla CphI, la più grande fiera del settore farmaceutico a livello mondiale con un nostro stand, punto di incontro delle associate presenti con i propri rispettivi spazi. In questa occasione – l’edizione 2017 si è tenuta proprio negli ultimi giorni a Francoforte – abbiamo il piacere di partecipare compatti come “Piazza Ticino” e promuovere non solo il nostro comparto, ma il nostro cantone proprio come location attrattiva. Abbiamo potuto confrontarci con professionisti ed espositori provenienti da più di 150 paesi.

MDD

Daniela Bührig